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Anatocismo

Anatocismo – interessi ultralegali illegittimi – usura – illegittimità della commissione di massimo scoperto – Maxi condanna della BNL in calabria

La BNL pretendeva 76.000 euro dal cliente difeso dagli avvocati Giuseppe La Cava del Foro di Roma e dall’avv. Luca Branchicella del foro di Paola, ma ha dovuto sborsarne 55.000

Riportiamo in estratto la sintesi dell’articolo di stampa di "Calabria Ora"

La sentenza del Tribunale di Paola del 15 ottobre 2010 (Giudice Nicoletta Campanaro) fa registrare un interessante capovolgimento di ruoli: la BNL pretendeva 76.000 Euro da un cliente ma alla fine è stata la banca ad essere condannata a versarne 55.00 al correntista.
 I fatti

Condannata la banca alla restituzione di somme percepite sul conto corrente: il cliente anni prima si era visto notificare un decreto ingiuntivo per uno scoperto di conto corrente di conto corrente di circa 76.000 euro. Decideva quindi di opporsi e di portare in giudizio l’istituto di credito. A distanza di qualche anno otteneva giustizia piena perchè non solo veniva revocato il decreto ingiuntivo e quindi nulla doveva alla sua banca ma si vedeva riconosciuta un’importante somma a credito.

Il caso giudiziario

Con sentenza del 15/10/2010 il Tribunale ha accolto l’opposizione di P.F., residente del luogo, difeso dall’avv. Giuseppe La Cava del foro di Roma e dall’avv. Luca Branchicella del foro di Paola, che aveva ricevuto un’ingiunzione di pagamento emessa il 22.1..2001 da parte della Banca Nazionale del Lavoro per 153 milioni delle vecchie lire. Il giudice ha revocato l’ingiunzione ed ha condannato l’istituto di credito a pagare all’ex correntista la non trascurabile somma di € 55.000 oltre interessi legali dal 2001 ad oggi.
Il Tribunale ha dichiarato la nullità dell’anatocismo o capitalizzazione (trimestrale-mensile) degli interessi, la nullità degli interessi ultra legali per nullità della clausola del contratto di rinvio agli usi della piazza, la nullità delle commissioni di massimo scoperto, applicate sul conto il cui saldo da passivo diventava, operati i calcoli, attivo e favorevole al correntista.

Il commento dei legali

"La sentenza – commenta l’avv. Giuseppe La Cava – si apprezza e si distingue nel panorama giurisprudenziale della materia perchè mette in evidenza le conseguenze più estreme dell’anatocismo nei rapporti di conto corrente e l’incidenza dello stesso nel rapporto stesso, soprattutto laddove si combina ad ipotesi di nullità nella stipulazione dei tassi di interessi, portando – come nel caso di specie – a risultati in principio insperati per il correntista. Si pensi che da tassi del 17 % ed oltre abbiamo ottenuto la riduzione al tasso legale macroscopicamente  più basso.
Il raffronto contabile tra le rimesse attive e quelle passive, incrementate in modo illegittimo dalla Banca, determina un inesauribile depauperamento delle risorse economiche del correntista, che impegna somme non dovute sottratte al suo portafoglio per coprire fantomatici ed inesistenti scoperti di conto corrente. La vicenda, continua il legale- fa segnalare una sensibilità della giurisprudenza, ove correttamente  stimolata con le opportune eccezioni, a tutelare le posizioni dei risparmiatori e degli utenti dei servizi bancari e che in alcuni casi può spingersi sino a forme di risarcimento del danno per l’inibita possibilità di accesso al credito derivate da fittizie sofferente illecitamente segnalate alla "centrale rischi""

"La sentenza – continua l’avv. La Cava – non è che una tra le tante,tutte positive, che hanno risolto  numerosi  casi trattati dal nostro  studio di utenti vessati (nel mezzogiorno più che nel nord Italia) dal sistema bancario che spesso sconfina nel superamento dei tassi soglia ai fini dell’accertamento dell’usura.

E’ molto importante che chi riceve un decreto ingiuntivo da una banca si rivolga immediatamente (il termine per l’opposizione è di quaranta giorni dal ricevimento dell’atto ingiuntivo) ad un legale esperto nella materia, perchè per ottenere risultati eclatanti -come nel caso commentato  – occorre una rigorosa e competente verifica dei documenti contrattuali e contabili.

Chi non abbia ricevuto l’ingiunzione della banca perchè il saldo è attivo  può iniziare la causa (molto rapida perchè si risolve in una perizia ) entro dieci anni dalla chiusura del conto ed è possibile rifare i conteggi anche di un ventennio o oltre, dall’apertura del conto (è a questo fine importante conservare gli estratti conto perchè la  Banca conserva solo quelli di un decennio).

Un caso sbalorditivo, trattato dal nostro studio,  riguarda il fideiussore G.L. di Latina: la banca aveva ottenuto un decreto ingiuntivo esecutivo per oltre 1.200.000 euro, pignorando gli immobili del malcapitato (anche la casa di abitazione), orbene in sede di perizia grazia ad una molteplicità di eccezioni che qui non è possibile ripetere, il credito si è ridotto a meno di 200.000 euro ed abbiamo la consapevole certezza che nella sentenza nulla verrà riconosciuto alla banca."