L’art. 25 della legge 27 dicembre 2023, n. 206 ha istituito la categoria delle imprese culturali e creative. Tale qualifica può essere richiesta da qualunque ente, compresi gli enti del terzo settore e la imprese sociali, compresi quelli costituiti in forma societaria e i lavoratore autonomi che:
- a) svolge attività stabile e continuativa con sede in Italia;
- b) svolge in via esclusiva o prevalente una o più delle seguenti attività: ideazione, creazione, produzione, sviluppo, diffusione, promozione, conservazione, ricerca, valorizzazione e gestione di beni, attività e prodotti culturali o attività economiche di supporto, ausiliarie o comunque strettamente funzionali alle precedenti.
Le predette attività sono tassativamente indicate nell’allegato 1 del Decreto del Ministero della Cultura 402/2024; tale decreto ha altresì precisato che si intende prevalente l’attività effettivamente esercitata dalla quale deriva, nel corso del periodo d’imposta di riferimento, un volume di affari superiore al cinquanta per cento di quello complessivo. Il decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 10 luglio 2025 ha inoltre chiarito che il requisito oggettivo dell’esercizio di un’attività culturale e creativa è assolto ogni volta che l’attività prevalente dell’ente coincida con uno dei codici Ateco elencati nell’apposito allegato del decreto.
Misure di sostegno
Sotto l’aspetto fiscale, oltre alle agevolazioni riconosciute ai vari enti per la loro qualifica di base, sono previste due ulteriori misure per le imprese culturali e creative:
- lo stanziamento di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2033 per la concessione da parte del Ministero della Cultura di contributi in conto capitale a favore delle Imprese culturali e creative. Le condizioni, i termini e le modalità per la concessione di tali contributi verranno definiti con decreto del Ministro della Cultura.
- l’adozione, ogni tre anni, da parte del Ministero della Cultura, di un “Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative”, al fine di definire modalità organizzative e di coordinamento delle attività delle amministrazioni competenti e di incentivare i percorsi di formazione finanziaria e gestionale dedicati alle competenze connesse alle attività del settore; in particolare, mediante intese con il Ministero dell’Istruzione e del merito e con le associazioni tra imprese, è possibile favorire l’integrazione con gli altri settori produttivi, lo sviluppo delle opere dell’ingegno, la tutela della proprietà intellettuale e promuovere studi, ricerche, eventi in ambito nazionale.
Iscrizione nel Registro delle imprese
Nel registro delle imprese è stata istituita una sezione speciale, in cui sono iscritte le imprese culturali e creative e annualmente l’elenco viene trasmesso al Ministero della cultura che provvede ad inserirle in un apposito albo delle imprese culturali e creative di interesse nazionale. L’ente interessato deve essere già iscritto al Registro Imprese o al REA e deve presentare un’apposita domanda con la comunicazione unica in uso presso le Camere di Commercio, alla quale segue il controllo da parte dell’ufficio sulla completezza e correttezza formale dell’istanza. Il Conservatore del Registro delle Imprese può verificare la validità delle informazioni relative ai soggetti iscritti nonché la permanenza in capo agli stessi dei requisiti d’iscrizione, potendo eventualmente rifiutare l’iscrizione o disporne la cancellazione a seguito di un contraddittorio con l’ente interessato.